L'indagine sulla "Demografia d’impresa nelle città italiane" elaborata da Confcommercio Nazionale fotografa una situazione di forte difficoltà dei negozi al dettaglio in tutte le città italiane ed in particolar modo in quelle del nord Italia. All’interno delle città sono i centri storici che nel periodo 2012-2024 hanno visto sparire mediamente 1 negozio su 5.
Tra i 122 comuni analizzati, Parma si posiziona fra le città che reggono meglio la desertificazione commerciale: negli ultimi 12 anni, infatti, la città ha registrato un calo medio del 20% dei negozi al dettaglio posizionandosi fra le migliori 30 città italiane e fra le prime 6 del nord Italia. Solo Bergamo, Cuneo, Pordenone, Udine e Bolzano hanno registrato cali inferiori rispetto a Parma. Inoltre, guardando il posizionamento del commercio al dettaglio nel centro storico a livello regionale, si evidenza come Parma, per numero di imprese attive, si collochi al secondo posto, subito dopo Bologna, con oltre 700 negozi. In particolare, Parma si distingue anche nel settore della ristorazione e del turismo, piazzandosi al terzo posto, dopo Bologna e Rimini, per imprese attive.
Il calo registrato da Parma nel commercio al dettaglio nel centro storico (-200 imprese) è sicuramente più evidente se paragonato al 2012, con una perdita del 23%. Tuttavia, il dato è più contenuto rispetto al 2019, con una riduzione del 3%. Un andamento simile si osserva anche negli assi commerciali periferici, con un calo del 13% rispetto al 2012 e del 5% rispetto al 2019.
"I dati mettono in evidenza come il sistema Parma abbia dimostrato di essere più resiliente rispetto alla maggioranza delle altre città italiane e in questo senso ritengo che una parte del merito vada anche all’attività svolta dall’Associazione in questi anni che ha investito sull’importanza degli eventi turistici e sul costante sostegno ad iniziative e manifestazioni, in collaborazione con la Amministrazioni comunali che si sono succedute. – ha commentato Vittorio Dall’Aglio, presidente di Ascom Parma - Detto questo non dobbiamo dimenticare che la desertificazione commerciale è un rischio che minaccia anche il nostro centro storico e che deve essere contrastato attraverso progetti di riqualificazione urbana, che garantiscano la vivibilità, la sicurezza e l'attrattività delle nostre città. È fondamentale investire nella rigenerazione degli spazi urbani, sostenere le attività esistenti, incentivare nuove aperture e attrarre nuovi imprenditori.”
Se da un lato si osserva una flessione del commercio al dettaglio nel suo complesso, dall'altro si segnala un aumento delle attività legate al turismo, in particolare nella ricettività e nella ristorazione.
“Non dimentichiamo l’importanza di valorizzare un turismo sostenibile che non riduca i centri storici a semplici alloggi per turisti, ma li renda vivaci e integrati nel tessuto urbano. – ha aggiunto Claudio Franchini Direttore Ascom Parma – l’ aumento rilevato nelle attività legate al turismo, infatti, è un fenomeno che a Parma, come in altre città, è stato alimentato proprio dall'espansione delle forme di alloggio alternative agli hotel. Da segnalare inoltre, all’interno dello stesso settore, anche la "crisi del bar tradizionale", con molte attività che hanno cambiato la loro natura, passando dalla somministrazione di bevande alla ristorazione vera e propria, con un marcato aumento di "ristoranti" e locali simili.”